Raimondi, Marcantonio.
Il rapimento di Elena
Incisione a bulino mm 417x290. Bella impressione nel I stato di III, avanti gli indirizzi degli stampatori Salamanca e De Rossi. Dell'incisione, tratta da un disegno di Raffaello conservato a Chatsworth, esiste una replica fedele di Marco Dente da Ravenna (TIB 26/14, 210). Ottima impressione stampata con inchiostrazione brillante e ben contrastata, sebbene lievemente rifilata: la linea di riquadro si intravede in qualche punto. Scena grandiosa e complessa.
La fama di Marcantonio (S.Andrea in Argène 1480 - Bologna prima del 1534) fu all'epoca tale che viene così chiamato più spesso che con il cognome. Formatosi nell'ambiente umanistico bolognese, si perfezionò dal niello all'incisione a Venezia (1506), dove tra l'altro traspose a bulino le xilografie della Vita della Vergine di Dürer, e due anni dopo a Firenze, indi a Roma dal 1510, dove fu introdotto nell'ambiente antiquario. Dopo l'incontro con Raffaello, incise e diffuse insieme ai suoi allievi un gran numero di suoi disegni e affreschi (Lucrezia, la Strage degli Innocenti, il Morbetto, il Giudizio di Paride, il "Quos ego" tra le altre), raggiungendo col tratto nuove possibilità di tono e chiaroscuro. Le sue composizioni autonome armonizzano elementi tratti da varî artisti e presentano spesso elementi fantastici, come l'Incendio sul lago, noto come Sogno di Raffaello, e "Lo Stregozzo", che porta la sigla di uno dei suoi allievi, Agostino Veneziano. Incise anche da Giulio Romano (fu coinvolto in uno scandalo di stampe licenziose tratte da suoi disegni) e da B. Bandinelli.
Bartsch, n. 209; Delaborde, p. 291, n. 43; Massari, p. 236, n. 1; Bertelà, n. 396