VOSSIUS, Isaac,

Variarum Observationum liber

London, Robert Scott, 1685,

In-4 antico, cm 22,5 x 17, pp.(6) 397 (2) di errata. Con decine di figure nel testo, 5 sono a piena pagina di cui una in rame. Legatura coeva in piena pelle, fregi a secco, nervi al dorso. Alcuni difetti alla legatura, inparticolare alle cerniere. Alla sguardia posteriore antica annotazione manoscritta in italiano su 6 righe, che tratta la risposta del Vossius ad una obbiezione del Padre Riccardo Simone a pag. 345 dell'opera. Lievissime e uniformi bruniture, alcune sottolineature sparse di antica mano.

Prima edizione collettiva di 36 scritti di Vossius, molti dei quali pubblicati qui per la prima volta, in cui tratta la magnitudine della città di Roma e delle altre importanti città del periodo classico, degli antichi oracoli e tocca anche argomenti di natura scientifica, astronomica, navale, militare. Come in molti esemplari manca la carta di dedica a Carlo II, posizionata dopo il frontespizio, spesso asportata dopo la sua morte nel 1685.

Figlio del filologo  Gerhard Johann, Isaac Vossius assemblò quella che è considerata la migliore biblioteca privata del mondo. Noto per la sua eccentricità crebbe in una famiglia erudita, studiò  greco antico,  geografia e l'arabo. Dal 1641 viaggiò per l'Europa, (in particolare Firenze), conoscendo studiosi come James Ussher e Hugo Grotius e cominciando la propria collezione di manoscritti, finché nel 1644 tornato nella città natia divenne bibliotecario della città. Lo stesso anno divenne Fellow of the Royal Society di Londra.

Nel 1648 fu nominato bibliotecario di corte di Cristina di Svezia, accompagnato dall'amanuense Cornelius Tollius. Alla morte del padre nel 1650, spedì la sua biblioteca personale in Svezia, che poi però abbandonò all'abdicazione della regina  Cristina, da lui raggiunta a Bruxelles. Liquidò il suo compenso in libri, fra cui il Codex Argenteus.

Cfr.GraesseVI 2, 398;Krivatsky,

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