SCULTORI, Adamo (GHISI)
Servvs eo laetior quo patientior.
Roma, Gio. Giacomo Rossi, s.d. 1640ca,
Incisione in rame rifilata alla battuta (mm. 205x140). Firmata nella parte inferiore del rame: "Gio. Giacomo Rossi le stampa in Roma alla Pace", a sinistra il monogramma di Adamo Scultori a destra il titolo. Alcuni critici mettono in relazione il soggetto della stampa in esame con un personaggio di giovane raffigurato nei dipinti mantegneschi dei Trionfi di Cesare (in particolare si vedano il V e il IX episodio). Allegoria della servitù, da collocarsi nella terza fase, contraddistinta dal monogramma di «A» (con aste laterali convergenti) e «S» sovrapposte, dal 1563 sino alla morte dello Scultori. Appartengono a questo gruppo bulini di soggetto mitologico, riproduzioni di statue antiche, e la serie di Studi di figure da Michelangelo, tratta dagli affreschi della Cappella Sistina. Esemplare con piccola mancanza nel margine laterale destro.
Adamo Scultori (Mantova 1530 - Mantova 1585), noto anche come Adamo Ghisi, proveniva da una famiglia di artisti. A causa della stretta associazione della sua famiglia con l'artista Giorgio Ghisi, sua sorella Diana Scultori e lui sono stati a volte indicati dal cognome 'Ghisi'. Ricevette i primi rudimenti nell'arte incisoria nella bottega del padre, il quale lavorò a fianco di Giulio Romano a Mantova e si distinse come incisore, scultore e stuccatore. L'apprendistato di Adamo cominciò da bambino; la sua prima opera nota, la Vergine che allatta il Bambino, priva di data e derivata da un bulino di Giovan Battista, indica con orgoglio la giovane età dell'autore, undici anni, accanto alla firma 'ADAM SCULPTOR'.
L'opera incisa di Adamo e Diana Scultori, 1991, pp. 64-103; Pagani, 1992, p. 77