DEL CARRETTO, Galeotto.
Tempio de Amoredel molto magnifico et celeberrimo poeta signor Galeotto marchese Dal Carretto.
(In fine:) Mediolani, ex officina Minutiana kalen. Septembris M.D.xviii. impensis Ioannis Iacobi & fratrum de Legnano (Milano, 1518),
in-8 (140x100 mm), (124, segn. *2, A-O8, P10). Legatura pergamena rustica coeva, conservata in elegante astuccio mod. m. pelle. Edizione originale, rarissima, di questo componimento teatrale composto verso il 1504 e dedicato a Guglielmo, marchese di Monferrato, presso la cui corte l'A. si rifugiò dopo che il suo castello di Finale fu raso al suolo dai Genovesi. E' un ''dramma allegorico'' in versi, senza la divisione in atti, che tratta un argomento profano nella forma della sacra rappresentazione, ed che include «altri componimenti come la versione in terza rima della ''Tavola di Cebete'' e il riassunto delle ''Metamorfosi'' di Apuleio» (D.B.I). Il piemontese Galeotto Del Carretto (nato nel contado di Acqui poco prima del 1455 e morto nel 1530) è personalità di spicco nell'aristocrazia, nella vita politica e culturale italiana a cavallo dei secoli XV-XVI; fu poeta, scrittore di teatro e storiografo (la sua ''Cronica di Monferrato'' in ottava rima, rimasta inedita per secoli benché fosse conosciuta e citata, ha visto la luce soltanto nel 1898, per cura di Giorcelli, nella ''Rivista di storia della prov. di Alessandria, VII, pp. 8-107"). Di lui il Vallauri, nella sua ''Storia della poesia in Piemonte'', parla a lungo e molto bene, dichiarando che ''un nostro paesano fu quegli che scrisse nel 1502 la prima tragedia italiana, la Sofonisba'' (op. cit. I, p. 71). Bell'esemplare assai puro, a grandi margini, con antica nota di possesso di ''Pietro Bertolotti di Bricherasio'' alla sguardia anter. (Lievi ingialliture qua e là).
Manca a Rasi e Bologna (che al n. 119 cita l'ed. 1519). Clubb 350 (solo ediz. 1524). Allacci 756. Sanesi I, 171. Soleinne, suppl. 362 (ed. 1524). BMC 151. ICCU/Edit on-line 16396. DBI XXXVI, 415-419..