BAFFO, Giorgio.

Manoscritto. SONETTI.

MANOSCRITTO vergato in inchiostro bruno su carta, con chiara e leggibile grafia. Venezia, metà XVIII secolo,

in-8 (mm 185x136), ff. 98 non numerati vergati recto e verso, legatura coeva mezza pelle, dorso muto decorato in oro. Interessante manoscritto di 784 sonetti o licenziose brevi poesie (quattro ogni pagina) di tre o quattro righe, in lingua veneziana, del Baffo (Venezia 1694-1768) che celebrano l'amore carnale e le dissolutezze dei costumi nella città lagunare, sollevando veli sui segreti dell'alta società, del clero e delle stesse religiose. L'a. fu maestro del sonetto e considerato quanto Casanova, del quale fu amico. Le sue opere circolarono clandestinamente manoscritte. La prima edizione a stampa è del 1771 e si ritiene fu impressa in soli 20 esemplari, a cura di intimi amici del poeta; al 1884 risale l'edizione della raccolta completa in 4 volumi con indicazione di falso luogo di stampa (Cosmopoli). La tipologia di grafia fa ipotizzare una stesura del manoscritto intorno alla metà del XVIII secolo, in una fase antecedente alla stampa, così come alcune varianti testuali confermerebbero. Il presente manoscritto risulta infatti particolarmente importante poichè alcuni Sonetti tramandano una ''lectio'' diferente: in particolare si vedano i ff. 64r (sonetto XXXVI), 64v (sonetto LXXXVI) e 83r (sonetto LXII; la numerazione in caratteri romani è desunta dalla ristampa ''Le poesie di Gioanni Baffo patrizio veneto'', Catania 1926). Interessante sottolineare che il nome dell'autore e il titolo non compaiono nè nel testo nè sul dorso del volume. Apollinaire nel 1910 definiva il Baffo ''le plus grand poète priapique qui ait jamais existé et en même temps l'un des poètes les plus lyriques du XVIIIe siècle''. Conservazione assai fresca.

DBIt V, pp. 163-166.

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