NOVELLI, Pietro Antonio

Raccolta di 17 DISEGNI ORIGINALI realizzati per le Opere Teatrali del sig. avvocato Carlo Goldoni veneziano, con rami allusivi, pubblicate da Antonio Zatta e figli nel 1788-1795.

Senza data, ma prima del 1788,

Disegni a penna e inchiostro diluito bruno su carta, (100x120 mm), 11 racchiusi entro riquadro sottile e 6 entro duplice riquadro più spesso e larga bordura, il tutto in inchiostro bruno. Ogni disegno presenta in alto o in basso scritte in corsivo a penna e alcune a lapis, con cancellazioni o correzioni: titolo della commedia, numero dell'atto, descrizione della scena, inoltre su alcune il nome dell'incisore designato. I bozzetti di Novelli paiono ispirati a parti di rappresentazioni teatrali già messe in scena, piuttosto che ad illustrare il testo dell'edizione di Zatta o di versioni precedenti: come ebbe a dire la Turchi “non si propongono come libere interpretazioni pittoriche della vicenda narrata ..., ma intendono essere vere e proprie ‘immagini di teatro', strappate all'evento scenico e fissate su una lastra, e di lì su un foglio di carta”).

Soltanto 32 disegni realizzati dal Novelli per il Goldoni di Zatta erano finora conosciuti: sei all'Ermitage di Pietroburgo, uno ai Musei Civici di Venezia, mentre 25 sono stati recentemente scoperti presso la raccolta teatrale SIAE del Burcardo da Ambra Sponchiado, che pubblicò poi nel 2006 per “Arte Veneta” n.63, “I disegni di P.A.Novelli per l'edizione Zatta”. Cfr. Roberta Turchi (“Illustrazioni per La Trilogia de La villeggiatura”, 2016): “Per quanto il Gabinetto dei disegni e delle stampe del Museo Correr possieda uno dei nuclei più importanti di fogli di Novelli oggi in una raccolta pubblica (oltre settanta esemplari)… soltanto uno è riconducibile a questa celebre impresa editoriale (il Goldoni di Zatta)”.

Dopo la metà del Settecento il Novelli veniva invitato dagli editori veneziani a contribuire con i suoi disegni a quasi tutti i libri illustrati, tanto che Carlo Gozzi ricorda con ironia che “ridotto a far disegni da illustrare libri cattivi era chiamato a rendere immortale col suo pennello e disegno [anche] lo stanzino del cesso“. Nato a Venezia da un nobile trevigiano, in giovane età fu ispirato dal Piazzetta e dal Diziani; ma, durante i soggiorni a Bologna nel 1773 e a Roma tra il 1779 e il 1782, “l'artista, affascinato dalla visione delle opere dell'arte classica e degli artisti del Rinascimento, si avvicinò in misura maggiore e con molto entusiasmo al Neoclassicismo" (A.Sponchiado). “L'impresa con la quale Novelli dette prova della sua versatilità e fantasia furono senz'altro le vignette ideate per la Zatta” (R. Turchi).

Se per il Goldoni di Pasquali Novelli ideò meno di un centinaio di illustrazioni, per quello di Zatta ne disegnò quasi 500, esprimendo appieno la sua fantasia per trarne i rami allusivi citati nel titolo, divisi tra “Commedie serie in prosa”, tomi I-X,; “Commedie buffe in prosa”, XI-XXII, 146 vignette; “Commedie e tragedie in versi di vario metro”, XXIII-XXXIV, 128 vignette; “Drammi giocosi”, tomi XLV-XLVII, 70 vignette. Le incisioni di Zuliani, Dell'Acqua, Alessandri, De Pian, G.Zatta, Bonato, Daniotto, Scattaglia furono impresse su un terzo di pagina nei 47 volumi in-8 (comprendendo anche le Memorie) che Zatta pubblicò nel corso di otto anni. Il vasto apparato illustrativo diffuse l'opera goldoniana e il costume veneziano settecentesco. L'edizione è ampiamente descritta da Morazzoni (234), Spinelli (143) e Lanckorosca (721). Gli Zatta furono i più fecondi editori di libri figurati del Settecento: la loro vasta produzione libraria è degna di nota soprattutto per la ricchezza delle illustrazioni che adornavano le loro edizioni. Con questi 44 volumi portarono a compimento un'impresa tipografica considerata dal Parenti “la massa più copiosa di cose Goldoniane, drammatiche stampate lui vivo ... l'Autore, oltre ad accordare il proprio consenso, si era impegnato a fornire all'editore anche molti manoscritti inediti... In capo ad ogni atto vi è un'altra piccola vignetta che richiama i punti più salienti di esso”.

Questi fogli facevano probabilmente parte della bozza preparata in vista della stampa finale, in quanto i sei disegni dell'Ermitage riportano scritte simili e sono montate all'epoca nello stesso stile. I titoli delle commedie illustrate e la corrispondenza dei disegni alle incisioni a stampa è facilitato dalle didascalie a penna o a lapis poste sopra o sotto ogni vignetta, tra i 17 disegni originali figurano alcune delle più iconiche opere di Goldoni: Le donne gelose, La Locandiera, Il Curioso accidente, I Rustici, Il Burbero benefico.

Assieme di grande importanza in quanto – malgrado l'imponente apparato iconografico dell'edizione zattiana abbia contribuito in maniera decisiva a diffondere in Europa la fama di Carlo Goldoni e gli usi veneziani del Settecento – soltanto uno dei disegni realizzati dal Novelli è conservato a Venezia, presso il Museo Correr, che possiede peraltro uno dei corpus dell'artista più cospicui (comunque non più di settanta) al mondo. Il suo grande valore artistico e documentale è innegabile ed è quindi il 23/07/2021 presso la Soprintendenza di Genova è stato dichiarato di interesse culturale ai sensi dell'art.10 comma 3 lettera e) del D.Lgs. 22.01.2004.

Turchi, Illustrazioni per La Trilogia de La villeggiatura, 2016. Morazzoni (234), Spinelli (143) e Lanckorosca (721).

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