ARETINO, Pietro - Manoscritto da Raffaele De Minicis.
Lo Hipocrito. Comedia di Messer Pietro Aretino al Magnanino Duca d'Urbino. M.D.XXXXII (ma copia manoscritta del XVII sec.).
In-8 (17x11,4), ff. (94), leg. p. perg. rigida seicentesca, titolo su tassello al dorso, tagli rossi. Manoscritto in bel corsivo seicentesco, vergato con inchiostro bruno e attribuibile, per via della firma sul foglio di risguardo anter. e dell'iscr. al frontespizio ("scripsit B.A."), al gesuita Bartolomeo Amici (1562-1649), professore di filosofia a Napoli e commentatore di Aristotele. Copia fedele dell'edizione Marcolini (riproduzione della impresa tipografica "veritas filia temporis", stessa dedica dell'autore a Daniello Barbaro posposta al testo e stessa mancanza dell'indicazione numerica nella didascalia delle scene), con una sola e comprensibile differenza nella paginazione (nella Marcolini le carte n.n. risultano essere 72). Nel "Catalogo ragionato di opere stampate per F. Marcolini", a cura di G. Zaccaria (1850), si legge: "Nella libreria De Minicis n'esiste una copia a penna. Il manoscritto sembra del secolo XVII" (p.48). Il presente esemplare è sicuramente quello in questione, appartenuto, appunto, all'Avv. Raffaele De Minicis, bibliofilo e autore delle "Memorie sulla Biografia del Marcolini" che introducono il suddetto catalogo. La citazione viene ripresa dal Casali, "Annali della tipografia di F. Marcolini" (nota 2 a p.136), il quale, tuttavia, seguendo l'errore dell'Allacci (468) e del Mazzuchelli (Vita dell'Aretino), registra come originale un'inesistente edizione di Venezia, Bindoni, 1540. Il Cat. Unico, al n. 2410, registra una contemporanea ediz. 1542, senza luogo né tipografia. Quanto detto è confermato dal fatto che svariate recenti biografie (Diz. Letter. Bompiani, DBIt., ecc.) affermano che ''Lo Hipocrito'' fu scritto tra la fine del 1541 e l'inizio del 1542. La commedia, in cinque atti, in prosa, ha ''un'azione oltremodo complessa, dedotta da fonti plautine, boccaccesche, boiardesche, novellistiche e popolari in genere'' (Renda-Operti p. 66). Bell'esemplare, fresco e marginoso.