LEOPARDI, Giacomo.

Le Ricordanze - ma qui erroneamente titolate ''Le Rimembranze'' - .

Torino, presso gli Eredi Botta, 1834,

in-12, pp. (12), 179, (1). Brossura editoriale azzurra con titolo e allegoria sui piatti. Conservata in astuccio moderno in tela blu. Antiporta con figura allegorica della Memoria, ideata da Gonin e litografata da Festa; titolo con vignetta, numerosi finalini figurati. Edizione impressa in elegante carattere tondo con titolo in gotico. Prima ed unica edizione di 65 componimenti poetici di vari autori dedicati dall'editore ''Alle Piemontesi''. Nella divertente prefazione viene spiegato il filo conduttore della raccolta: si tratta di versi di ''Schiller, Ugo, Walter-Scott, Maffei, ecc., ecco i nomi, di cui si fregiano le presenti poesie, cui vennero tratto tratto intrecciate alcune altre di Autori viventi Piemontesi''. Di notevole interesse è il fatto che il componimento che apre la raccolta sia la prima impressione torinese di un'opera poetica di Leopardi: si tratta dellaprima ristampa assoluta delle ''Ricordanze'' , apparse nei ''Canti'' del 1831, qui erroneamente intitolate ''Rimembranze'', probabilmente per assonanza con il titolo generale attribuito a questa antologia. Nessuna bibliografia leopardiana ricorda questa edizione, che peraltro non è censita in alcuna biblioteca pubblica italiana. In realtà le ''Rimembranze'' leopardiane sono un idillio composto nel 1816 e inedito fino al 1880, esemplato su una copia di mano della sorella Paolina: ''Era in mezzo del ciel la curva luna / E di Micon la povera capanna / Sol piccola da un lato ombra spandea''. Ben più celebri sono invece questi versi': ''Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea / Tornare ancor per uso a contemplarvi / Sul paterno giardino scintillanti''. Questo scambio di titolo, che compare qui per la prima volta, è stato reiterato ancora in tempi recenti in antologie e opere critiche. Il canto fu composto a Recanati nel 1829; per il personaggio di Nerina alcuni critici ipotizzano la figura di Teresa Fattorini, altri che si tratti di Maria Belardinelli. A rendere ancora più complessa la vicenda, è da notare che un idillio dell'edizione Piatti 1826 ha il titolo "La ricordanza" ma nulla ha a che fare con le due citate.Ottimo esempl. (lieve alone al frontespizio).

Curiosa rarità leopardiana, sconosciuta a qualsiasi bibliografia sul poeta.

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