ADIMARI, Alessandro.
La Tersicore o vero scherzi, e paradossi poetici sopra la beltà delle donne fra' difetti ancora ammirabili, e vaghe.
In Fiorenza, nella nuoua stamperia d'Amadore Massi, e Lorenzo Landi, 1637,
in-8, pp. 125, (1), manca l'ultimo bianco; leg. coeva in pergamena floscia, titolo calligrafato lungo il dorso. L'occhietto è seguito da un bel frontespizio figurato inciso. Prima edizione, che raccoglie ''50 sonetti fondati principalmente sopra l'autorità d'A. Seneca il morale'', ed un capitolo che concatena in rima i terzetti degli argomenti di ognun sonetto. Adimari, uno tra i maggiori protagonisti del Seicento fiorentino, ci propone un bizzarro intreccio tra richiami alla tradizione classica, gusto del paradosso e intenti moraleggianti. Esalta la bellezza delle donne a dispetto dei loro difetti morali (bugiarda, dispettosa, insensata...) ed ancor più di quelli fisici (calva, gobba, guercia, nasuta, monocula...). Sono le bellezze irregolari e non convenzionali che vengono paradossalmente descritte in questi 50 poemi. ''An eloquent sample of baroque poet's obsession with feminine tainted beauty ... Adimari attempts to do what Renaissance mock encomia would not: affirm women's beauty despite their defects and physical flaws'' (P.Bettella, The Ugly Woman ... in Italian poetry. University of Toronto Press, 2005) Il fiorentino Adimari (1579-1649), tra gli esponenti più apprezzati della poesia barocca italiana, pubblicò altre tre raccolte e ne compose altre tre inedite, tutte intitolate ad una delle 9 Muse). Buon esemplare (nota di possesso del 1666 all'occhietto).
Non in Piantanida. Michel-Michel I, 18.