TRISSINO, Giovanni Giorgio.

La Sofonisba del Trissino.

(In fine:) Stampata in Vicenza, per Tolomeo Ianiculo nel MDXXIX. Di Maggio (1529),

in-4, ff. (52, segn. a-n4), carattere corsivo. Leg. settecentesca p.pelle verde, dorso a nervi, tre filetti oro ai bordi dei piatti. Dedica dell'autore al Papa Leone Decimo. Terza edizione (dopo le due impresse a Roma nel luglio e nel settembre del 1524 da Lodovico Vicentino de gli Arrighi e L. Perugino), notevolmente rara (solo 5 esempl. in biblioteche italiane), con la curiosa innovazione tipografica, già presente nella seconda ediz. del settembre 1524, dell'adozione delle lettere greche omega ed epsilon (cfr. "Epistola de le lettere nuovamente aggiunte ne la lingua italiana", Roma 1524 e Vicenza 1529). Composta fin dal 1513-14 e rappresentata per la prima volta soltanto nel 1562 (ben dodici anni dopo la morte dell'autore), senza divisioni di atti e scene, ma con i cori alla maniera dei tragici greci, è considerata la prima tragedia "regolare" italiana per l'osservanza dei canoni aristotelici dell'unità di luogo e d'azione, e la prima in qualsiasi lingua moderna ad essere stata scritta in endecasillabi sciolti, a parte pochi settenari; caratteristica che pone il lavoro del Trissino quale antenato del dramma elisabettiano e dello stesso Shakespeare. Evidenti sono l'influsso dell'Alcesti di Euripide ed il racconto dell'episodio delle guerre puniche tratto da Tito Livio: la fiera moglie di Siface e poi di Massinissa, caduta in mano di Scipione, preferisce la morte alla vergogna di decorare il trionfo degli odiati Romani. L'importanza di quest'opera per l'uso dell'endecasillabo sciolto ed il rispetto dei canoni aristotelici pongono il Trissino (Vicenza 1478 - Roma 1550) tra i letterati più importanti ed innovatori della nostra letteratura. Ottimo esemplare, genuino e marginoso.

Allacci 727. Clubb 854. Soleinne 4107. Gamba 1710, note.
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