ALDROVANDI, Ulisse.
De Piscibus libri V, et de Cetis lib. unus.Ioannes Cornelius Uterverius...collegit. Marc. Antonius Bernia in lucem restituit...
Bononiae, apud Nicolaum Thebaldinum, 1638, (ma in fine:) Typis Io. Bapt. Ferronij, sumptibus Marci Ant. Berniae, MDCLXI (Bologna 1661),
in-folio, pp. (6, compr. tit. inc., ma privo di un f. bianco), pp. 732 (dopo p. 480 sono inseriti 2 ff. di cui sotto), (28); legatura coeva p. perg. rigida, dorso a nervi con tit. ms., altro tit. calligr. sul taglio infer. Frontespizio inciso entro splendida bordua allegorica con figure e stemma di Francesco Vitelli, arcivescovo di Tessalonica, cui l'opera è dedicata da da parte di Marco Ant. Bernia. Pur essendo una fedele ristampa della precedente edizione del Tebaldini, in questa del 1661 l'editore ha aggiunto 2 ff. tra le pp. 480 e 481 (particolarità non riscontrata nelle bibliografie): il primo (pp. cccclxxxj-cccclxxxij) col testo del ''Libri tertij de Piscibus Auctariolum de inviso antea Pisce Monstroso'' ed il secondo con la raffigurazione silografica del medesimo pesce serpentiforme pescato nelle vicinanze di Napoli. Edizione di notevole pregio (la prima era stata impressa da Giov. Batt. Bellagamba nel 1612-13), curata da Ioannes Cornelius Uterverius, corredata di 400 splendide figure in silografia di pesci e cetacei, anche a piena pagina. Opera di grande interesse pure per gli ampi capitoli sulla natura e sulla pesca della balena. «Ce qui est précieux, ce sont ses figures; elles se composent de toutes celles de Gesner, de Rondelet et de Belon et d'un très grand nombre de dessins nouveaux. Placé plus favorablement que Rondelet et Gesner pour recevoir les productions du midi de l'Europe, (Aldrovandi) en recueillit plusieurs qui avaient échappé à ces deux grands naturalistes. Il en reçut aussi des Indes. L'Amérique d'ailleurs et l'intérieur de l'Afrique lui fournirent différentes éspèces qui n'étaient pas encore arrivées en Europe» (Hoefer I, 745). E' uno tra i più preziosi dei 13 volumi di storia naturale redatta dall'Aldrovandi, che costituisce la più significativa raccolta del sapere naturalistico del Rinascimento, ed il più notevole tentativo di descrizione e classificazione zoologica, botanica e mineralogica che sia mai stato fatto dopo Aristotele e prima dei tempi moderni. Figura straordinariamente eclettica, l'Aldrovandi (Bologna 1522-1605) fu appassionato collezionista di materiale naturalistico raro e prezioso: si vantava «di non avere mai descritto cosa alcuna senza averla toccata colle proprie mani e senza averne fatto l'anatomia». Bell'esempl. genuino e marginoso.
Ediz. non in BMC, XVII sec. né Cat. Vinciana. Nissen n. 70. Ceresoli p. 41.