Nel 1961 la libreria si sposta negli attuali locali di fronte all’Accademia di Belle Arti
Quindi, dopo decenni passati a promuovere, esibire, valutare, consigliare libri a migliaia di persone, il libraio avrà più tempo di studiare vecchi e nuovi acquisti: ci saranno meno campanelli, scale, fornitori, turisti a distrarlo. Anche perché non c'è più l'abitudine di bouquiner con metodo e conoscenza, i clienti ordinano via e-mail dall'Europa, gli Stati Uniti o la Cina, oppure prendono un appuntamento per visionare un libro notato sul sito.
Al primo piano questo grande e moderno open-space - che affianca a qualche pezzo di design tutte le austere librerie della vecchia sede - permetterà più riservatezza, ma anche la possibilità di organizzare piccole mostre tematiche e tentare di ripristinare la funzione di un “salotto” dove i bibliofili possano ritornare ad incontrarsi e discutere delle proprie passioni librarie.
Per ulteriori approfondimenti, la storia della libreria Pregliasco è anche consultabile sul sito dell' ILAB.