Le Mostre e i Cataloghi sperimentali
Al variare dell’occasione per cui un catalogo è ideato possono cambiare anche i criteri di schedatura e selezione. Ne sono un esempio le pubblicazioni per le mostre internazionali, che tendono a essere ideati sulla base dei visitatori attesi, oppure sono occasione per dare sfogo alle idee innovative: fu infatti per una fiera a New York che prese vita A Singolar Tenzone (2007). Un catalogo che fu gioco e sfida con gli amici della Libreria Philobiblon, brioso esperimento in cui su due pagine affiancate figuravano due libri dalle analoghe caratteristiche “in competizione” tra loro. Spunto fu, neanche a dirlo, una novella di Jonathan Swift: The Battle of the Books, pubblicata nel 1704. L’autore di Gulliver immaginava in quel racconto una battaglia tra i volumi classici, guidati da un’ape, e quelli moderni dell’epoca, condotti da un ragno, per conquistare gli scaffali più alti della biblioteca del Parnaso. I libri, e soprattutto quelli antichi, non combattono: soltanto gli uomini possono pensare di animarli al conflitto. Per definizione, sono oggetti difficili da esporre, che vengono quasi sviliti nel loro esser “libri e liberi” per essere esibiti; nelle fiere i librai si rendono disponibili a far sfogliare con le dovute cautele queste testimonianze del passato, sopravvissute a secoli di guerre, incendi, inondazioni e giunte integre fino a noi. Diletto e gioco, tra curiosità libraria ed apertura alle nuove tecnologie, furono le parole d’ordine del 2008 per la realizzazione del DVD Fortuna, un “catalogo” interattivo e ludico che presentava una straordinaria collezione di vari manoscritti e edizioni a stampa di opere di divinazione – dal Fanti allo Spirito al Marcolini – consultati tramite l’utilizzo di carte e dadi. Grazie al supporto digitale questo genere di libri non veniva più soltanto fruito come esempio di splendide edizioni figurate, ma ritornava ad essere realmente “giocato” com’era nelle intenzioni degli editori. Partendo dai quesiti posti dalla ruota della fortuna, riproducendo l’esatto percorso divinatorio proposto dall’opera originale, si poteva arrivare a dare un responso ai diversi interrogativi quali la felicità nella vita, l’amore, la fedeltà del proprio consorte, la partenza per un viaggio... In base al quesito scelto si partiva da uno dei Re, rappresentati come saggi barbuti con gli attributi del potere; tirando poi i dadi, si confrontava il risultato con le Sfere nei cui quadranti sono iscritte le combinazioni di numeri, che corrispondono al nome di un Profeta e di conseguenza al responso al proprio quesito. Proiettato nello stand su un monitor di grande formato, questo esperimento destò molta curiosità nei visitatori.