Alla ricerca del particolare. Argomenti specialistici
In molti casi l’acquisizione di biblioteche formate negli anni da collezionisti ha consentito di redigere cataloghi tematici esaurienti su soggetti vari, curiosi e non di rado inusuali; nascono così Genealogia e Araldica (n. 27, 1970), Feste e Spettacoli (n. 82, 2000), e Lettere autografe e manoscritti (n. 67, 1993), così annunciato dal Giornale dell’Arte dell’epoca: “le lettere sono descritte con cura dal punto di vista storico, biografico, filologico e bibliografico, con parziale trascrizione del testo, “un lavoro enorme, difficile da immaginare” assicura Arturo Pregliasco, che ha coordinato le ricerche di tre redattori. Sono proposti un documento di pugno dell’umanista Pontano, una lunga lettera di Paolo Giovio ed una di Napoleone. Considerevole è la presenza degli artisti: Raffaello Sanzio, Giulio Romano, Sebastiano del Piombo, A. Sangallo, Domenico e Carlo Fontana, C. Maderno, Borromini, Berrettini e Bernini, Tra i letterati figurano F. Guicciardini, Foscolo e Manzoni, sino a Verga e Pirandello”. Particolare fu Figurati del Settecento Veneziano e cento rare edizioni bodoniane (n. 48, 1983), che riunisce due diversi temi di nicchia e fu il primo catalogo curato interamente dal giovane Umberto. Un’altra monografia ponderosa fu L’Idea del Teatro (n. 91, 2005), dall’autoironico sottotitolo “Il Catalogo è questo…” di mozartiana memoria: oltre 550 titoli tra Tragedie, Commedie, Melodrammi, Feste Teatrali, Mimica, Critica, Cronaca, Scenografia e Architettura teatrali. L’amico critico musicale Alberto Basso ne scrisse la prefazione: “Sorprendere è una delle virtù magiche dell’azione teatrale. Anche un catalogo di azioni teatrali e di discorsi sul teatro può essere un fatto sorprendente ... Palestra di artifici e di stravaganze, di illusioni e di incantesimi, ma anche di convenzioni che consentono di riconoscere la forma del pensiero, il teatro ha per compito di rendere reale l’inverosimile e di potenziare il desiderio che è in noi di conoscere, approfondire e rappresentare le passioni”.
In fine il catalogo n. 85, Cento libri di Scherma, impreziosito dalla prefazione del grande fiorettista olimpionico Antonio Spallino, bibliofilo d’eccezione: “Quando ti accade di sfogliare un trattato; quando avverti il fascino del conversare con una lingua che ti parla della grazia, della postura, della destrezza dell’atto, delle concezioni del portare l’attacco e dell’ordinare la difesa; allora cade, a mio parere, ogni separatezza tra spadaccino e lettore, e ti inoltri in un campo di straordinaria umanità. Percorrendolo, puoi spigolare, talvolta, lezioni di costume, esempi di lingua, piaceri dell’occhio, emozioni di tatto... La straordinaria collezione, pressoché completa, per ciò che riguarda i trattati italiani, presentata in questo catalogo - di solitaria importanza, quanto alle opere, e di eccezionale informazione, quanto alle schede - offre al bibliofilo una veduta, forse inedita, su un mondo appassionante ed affascinante. Com’è nella tradizione Pregliasco”.